
L’architettura di Bari nella fotografia di Barivm
Quando gli architetti prendono in mano la macchina fotografica, riescono a svelare elementi che abbiamo sempre avuto sotto gli occhi ma magari non abbiamo mai veramente guardato. Ecco perché progetti come Barivm sono essenziali per vivere un’ epifania sulla città che abitiamo, regalandoci una nuova prospettiva per raccontare Bari. Questa ricerca sull’edilizia barese inizia nel 2022 ad opera degli architetti Nicola Cavallera, Dario Monsellato, Nicolò Montuori e Francesco Paolo Protomastro, con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti. L’idea è quella di un catalogo fotografico in continuo aggiornamento, pubblicato sul un profilo Instagram dedicato. Gli scatti realizzati raccontano l’edilizia del ‘900, a partire dalla sontuosità liberty con cui sono stati costruiti ad inizio secolo i più bei “Palazzi” di Bari.
Il fascismo ha allargato ancora di più i confini della città sulla costa, con il lungomare e i suoi palazzi adiacenti al quartiere Murat, da un lato, e al borgo antico dall’altro. Un intervento che ha cambiato i connotati di Bari per sempre, come era nella strategia di Mussolini e del suo Ministro dei lavori pubblici, il barese Araldo di Crollalanza.
Le testimonianze più inaspettate sono a mio parere quelle sull’architettura tra secondo dopoguerra e anni ’90 perché le costruzioni che non hanno un’apparente storicità si riappropriano comunque della loro storia, tra vecchie visioni di un futuro ottimista e pragmatiche esaltazioni del benessere di un presente che non possiamo più vivere.
Con la speranza che il progetto prenda altre forme multimediali, non resta che seguire questo profilo Instagram con cui guardare a Bari con occhi nuovi.